Recensione “Jack O’Lantern. La Vera Storia dei Digrignanti Lumi di Halloween” (di Francesca Lucidi, 2019)

Copertina flessibile: 73 pagine; Editore: Independently published (10 ottobre 2019); ISBN-10: 1698486170; ISBN-13: 978-1698486178;

Halloween è la mia festa preferita. Erroneemente scambiata per invenzione anglosassone d’oltreoceano, Halloween è invece una festività tutta europea, persa tra paganesimo e sacralità, in bilico tra folklore e cristianità.

Amo questa festa e amo tutto ciò che la riguarda, dal cinema alla narrativa, dalle maschere all’oggettistica. Ma è delle storie e delle leggende che mi interessa di più. La principale è sicuramente quella di Jack O’Lantern ed è di questo che si narra nel libro di Francesca Lucidi, “Jack O’Lantern. La Vera Storia dei Digrignanti Lumi di Halloween“.

La storia del fabbro Jack e di come riuscì ad ingannare il Diavolo, inganno che però gli si ritorse contro trasformandolo in un’anima nera costretta a vagare per la terra.

Non si può parlare esattamente di romanzo, riferendosi a La Vera Storia dei Digrignanti Lumi di Halloween. Leggere questo volume breve e scorrevole mi ha trasmesso più che altro la sensazione di sedermi attorno al fuoco in brughiere antiche di terre lontane ascoltando un racconto conosciuto ma che, come da tradizione quando si parla di trasmissione orale, nelle molteplici forme che assume, nell’aggiungersi o privarsi di particolari, diviene una storia nuova.
Sai di star leggendo qualcosa di appassionante quando, pur sapendo come quel che è raccontato va a finire, ti ritrovi col fiato sospeso nell’attesa di voltare l’ultima pagina. Questo è esattamente quello che ho provato leggendo il libro di Francesca Lucidi. Che poi lo stile ricordi quello di arcaici racconti in osterie perse nel freddo dell’oltremanica e bagnate da birra e liquori, non è altro che un valore aggiunto, la possibilità di tuffarsi in un altro tempo e un altro luogo, assaporando il sorriso furbo e ammaliatore del Diavolo o irritandosi per l’odiosità di un fabbro farabutto e del suo assistente Verme. Tra giochi di carte e croci d’argento, la notte di Halloween prende il posto che gli spetta nel calendario del lettore. Notte di spiriti e folletti, di guai e sotterfugi. Ma anche la notte in cui puoi bere un boccale conversando amichevolmente con l’oscurità che ti accompagna.

Questa pubblicazione self è stata una boccata di aria fresca, una lettura barocca e folkloristica che ha portato un po’ di refrigerio in queste giornate afose. Suddiviso in capitoli che appaiono come storie inserite in una cornice, a metà strada tra Boccaccio e Poe, questo “romanzo” mi ha portato a fine Ottobre nella manciata di una settantina di pagine. Ed è forse qui che sta il difetto dell’opera: è davvero troppo breve.

Il volume è disponibile su Amazon in formato cartaceo e eBook.

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