Miguel Angel Martin è sicuramente uno dei più grandi fumettisti al mondo. Un artista particolare, atipico, estremo, ben oltre i limiti.
Spagnolo, classe 1960, a metà degli anni ’90 è stato al centro di una bagarre giudiziaria dovuta a un suo fumetto del 1995, Psychopathia Sexualis, che venne poi definito “il fumetto più violento e ripugnante mai disegnato”.
Psychopathia Sexualis arrivò in Italia nel 1996: i diritti dell’opera erano stati acquistati dalla milanese Topolin Edizioni, non nuova a pubblicazioni “atipiche”. Fu però al momento di presentare le bozze di stampa al Tribunale (procedura classica) che iniziarono i problemi: la Procura di Cremona, nella persona del PM Antonella Nuovo, fece scattare il sequestro con la motivazione che “il contenuto dell’opera è osceno e raccapricciante, in quanto in essa la violenza (omicidi, squartamenti, suicidi) rappresentata nelle forme più impressionanti e raccapriccianti, viene esaltata come mezzo per soddisfare le più abnormi perversioni sessuali”. Fu solo l’inizio di una lunga prevaricazione giudiziaria che prosegui, nel 1998, con una denuncia per istigazione alla pedofilia nei confronti del direttore della Topolin, Jorge Vaccae. Tutto questo mentre in Spagna, patria dell’artista Martin, il fumetto ottenne il patrocinio del Ministero della Cultura Spagnolo. E qui stendiamo un velo pietoso perché, in effetti, PS è sì un fumetto estremo oltre ogni limite, difficile da digerire, ripugnante e atroce, ma non per questo la censura diventa ammissibile. La censura e l’arte non possono convivere sullo stesso piano esistenziale. Una cosa esclude l’altra. La libertà di espressione (nei limiti della libertà altrui e della legge), in qualsiasi campo, è il simbolo del grado di civiltà di un popolo o paese. Ovviamente opera, autore ed editore italiano furono scagionati dalla magistratura italiana poiché i fatti non sussistevano. Nonostante ciò Psychopathia Sexualis fu pubblicato nel nostro paese per la prima volta, dalla Purple Press, soltanto nel 2010.
Arriviamo al 2016, quando Psychopathia Sexualis viene inserito da Edizioni NPE in un volume antologico in cui convive con altre opere di Martin altrettanto estreme (Anal Core, Snuff 2000, Hard-on, Feel the Pain, Feel the Pleasure): Total OverFuck. Il volume è molto interessante per l’apparanto redazionale che lo accompagna, per una vasta documentazione su tutti gli Atti del Processo di sequestro da parte della Procura di Cremona che nel 1995 fecero la storia della censura in Italia, e per espressioni di solidarietà verso Jorge Vacca da parte di Enrico Ghezzi, Oliviero Toscani, 99 Posse, Aldo Busi, Davide Toffolo e Milo Manara).
Ammetto di aver letto Total Overfuck con molta difficoltà e vorrei partire dal succo: l’ho trovato insostenibile, doloroso, troppo estremo per i miei gusti, spietato. E io con la roba estrema ci vado a nozze. Questo vale non per tutti gli episodi delle varie opere: alcuni sono caratterizzati da un’incredibile potenza satirica, altri sono incredibilmente stranianti e altri ancora veri e propri esempi di distopia caratterizzati da trovate geniali. E’ la sua summa ad avermi davvero sconvolto. Assolutamente vietato ai minori, lo legga esclusivamente chi ha lo stomaco e la forza di spirito per farlo, chi non ha problemi a vedere affrontati certi temi senza alcun velo.
Recentemente Edizioni NPE ha ristampato Total Overfuck, non senza alcune difficoltà legate al rifiuto da parte di una tipografia che riavvolge la storia di almeno vent’anni, in versione brossurata.
Nonostante la mia incompatibilità con i temi e il modo esplicito di trattarli che non mi permetteranno mai più di rileggere questo volume, artisticamente le opere quivi contenute sono di incredibile valore tecnico e trovo aberrante l’atteggiamento censoreo del nostro paese. La censura è e resterà sempre la cosa più abietta (come qualunque cosa limiti la libertà intellettuale di altri esseri viventi). La censura fa schifo, la censura è immorale. La censura è sintomo di un malessere che andrebbe estirpato.